“Salutami tuo fratello”, Marco Ligabue presenta al Maximo il suo primo libro

Una serata di racconti e musica con Marco Ligabue è il menù del secondo appuntamento con il cartellone di “Musica Live”, mercoledì 22 giugno alle 21 nel Food Garden al secondo piano. Il cantautore reggiano presenta al Maximo il suo primo libro, “Salutami tuo fratello – Cronache spettinate di un rocker emiliano”, edito da Pendragon.

Un libro che contiene 33 cronache di tutte le fasi della storia di Marco, in un racconto intimo e sincero tra vita privata, ricordi illuminanti, aneddoti ironici e tanto rock’n’roll. Ligabue presenterà al pubblico del centro commerciale qualche breve monologo tratto dal libro, alternandolo con canzoni sue o dei suoi autori preferiti.

Come è nata l’idea di scrivere il libro?

“È nata con il secondo lockdown – racconta Ligabue. Durante quello della primavera del 2020, in cui ho compiuto 50 anni, ho avuto molto tempo per dedicarmi a nuove canzoni che sono poi state inserite nella raccolta ‘Tra la via Emilia e blue jeans’, uscita a fine anno. Poi col secondo lockdown, forse perché l’età tonda è un po’ occasione per fare delle riflessioni, mi è venuta voglia di scrivere i miei ricordi. Non era in programma, è stato un modo per ripercorrere quello che ho fatto fino ad ora, cimentandomi con una scrittura che è molto diversa da quella delle canzoni. Devo dire che ci ho preso gusto, volevo raccontare cose della mia famiglia e anche del mio rapporto con Luciano”.

Che differenza c’è con lo scrivere il testo di una canzone?

Il testo di una canzone deve comunicare tutto in pochi passaggi e in poche parole. Deve condensare tutto quasi subito, con un senso leggero o profondo ma che trasmetta qualcosa di vero che hai provato. Scrivere un libro ti lascia più spazio per sfumare o approfondire i concetti che vuoi esprimere. Comunque anche nelle canzoni mi piacciono testi che raccontino storie con un capo e una coda, che descrivano il meglio possibile le situazioni. Quando ero adolescente imparavo a suonare la chitarra con il Canzoniere, che conteneva i brani degli autori italiani che ho amato e continuo ad amare di più: Guccini, Dalla, De Gregori, Rino Gaetano… Tutti loro danno un peso molto notevole alle parole nelle loro canzoni. Per quel che riguarda il suono, invece, i miei modelli erano più inglesi e americani, più rock & roll.

Il titolo del libro, “Salutami tuo fratello”, dimostra una bella autoironia…

Ci ho voluto scherzare su, del resto quella è la frase che nei miei 52 anni di vita mi sono sentito rivolgere più spesso. Posso dire di essere un campione del mondo in “Salutami tuo fratello”. Ovviamente nei racconti c’è tanto del rapporto tra me e mio fratello, si trovano forse diversi “side B” di Luciano, presi dal mio punto di vista. Lui ha 10 anni più di me, non abbiamo altri fratelli o sorelle. Quando eravamo più piccoli, perciò, non avevamo molte occasioni di stare insieme: io a 5 anni giocavo con le macchinine e lui magari usciva già con le prime fidanzate. Ci siamo riavvicinati più avanti, quando io ne avevo 18 e lui 28. Da allora siamo sempre stati uniti e collaboriamo tuttora. Nella musica abbiamo trovato un comune modo di sentire e di vedere, andavamo a comprare i dischi e ai concerti insieme. A trasmetterci la comune passione per la musica sono stati i nostri genitori, che negli anni ‘70 aprirono una delle prime balere del reggiano, dove venivano a suonare dal vivo dei nomi importanti. Siamo cresciuti in mezzo alla musica e quindi era forse scritto nel dna che fosse elemento centrale della nostra vita.

Programmi per l’estate?

È già partito il “Sarà bellissimo Tour” con la mia band: in calendario per ora 50 date in giro per l’Italia in cui canterò brani miei e qualche cover degli autori che più amo, rivista magari in chiave rock. Restando nel Lazio, Il 14 agosto sarò a Casaprota, vicino a Rieti. Poi ci saranno altre occasioni, come quella del Maximo, in cui presenterò il libro, ne leggerò qualche estratto e suonerò canzoni ‘di famiglia’ con la chitarra acustica.

 

 

 

 

 

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