La sua comicità va fortissimo sul web, dove i suoi profili social collezionano oltre 400.000 follower. Tanti i tormentoni di successo nati dalle parodie di canzoni celebri, come “Stamo a Fiumicino” rivisitazione ironica di “Mambo Salentino”, o “Gli anni d’oro del Super Green Pass”, agrodolce attualizzazione di “Gli anni” degli 883. E poi ancora la serie YouTube “Quando vai dal tatuatore” o dedicate alla vita di coppia in cui sorride dei piccoli tic quotidiani di tutti noi. Lele Sarallo, che giovedì 14 luglio sarà il protagonista di “Smile Show” nell’area Food al primo piano del Maximo, è un artista romano che sa fare spettacolo sia sul palcoscenico tradizionale che su quello del web.
Attore (ha studiato e lavorato con Enrico Brignano e con Francesca De Sapio), musicista, presentatore e da qualche anno anche webcreator, Lele nel 2016 è stato premiato come miglior vocalist italiano. Un talento nato dalla sua esperienza come animatore nei villaggi vacanze e che continua a coltivare come intrattenitore di serate in discoteca o di eventi, anche in ruoli molto prestigiosi. Di recente ha infatti aperto il concerto di Vasco Rossi al Circo Massimo: “Un’emozione incredibile, non mi ero mai esibito davanti a 80.000 persone – racconta. Sabato 16 luglio, due giorni dopo lo show al Maximo, sarò a San Giovanni Rotondo per aprire il concerto di Rocco Hunt. Poi presenterò il concerto di Jimmy Sax e il 14 agosto, insieme a DJ Kubik, farò uno show a tema musica anni ’90 e 2000 sul lungomare di Torvaianica. Sempre ad agosto sarò a Riccione per condurre le serate di Miss Reginetta d’Italia e presenterò anche la finalissima. Continuo intanto la mia attività come speaker ufficiale di Radio Roma, sia in fm che in tv”. Da alcuni anni Lele Sarallo è anche il presentatore del Romics, l’expo di Roma dedicata al fumetto, all’animazione e ai games.
“Al Maximo porterò un concentrato delle mie parodie più di successo – anticipa Lele -, quello che mi piace di più fare durante i miei show, in cui mescolo intrattenimento musicale e sketch comici, è mettere al centro il pubblico giocando sull’improvvisazione e sulla collaborazione unica che gli spettatori possono dare ad ogni spettacolo”.
