Ha cominciato quando andava alle elementari, facendo le imitazioni delle imitazioni di Gigi Sabani per il pubblico dei suoi compagni di scuola e per i suoi famigliari. Un talento che si è affinato nel tempo fino a farlo diventare uno dei più straordinari imitatori italiani, consacrato anche dal prestigioso premio “Alighiero Noschese”. Gianfranco Butinar festeggia nel 2022 i trent’anni di carriera e sarà l’ospite speciale della prima serata di “Smile Show”, il contenitore di appuntamenti con la magia, comici e imitatori dei giovedì sera estivi del cartellone di “Estate al Maximo”.
“Sarà un one man show in cui porterò i miei cavalli di battaglia, non mancheranno il cruciverba di Totti, il Califfo, i personaggi del mondo del calcio e dello spettacolo – racconta il comico e imitatore romano. Chi li ha contati dice che sono circa 150 i personaggi che ho imitato nel corso degli anni”.
Chi segue Butinar sa quanto le sue imitazioni siano pressoché perfette, la somiglianza con l’originale impressionante. “In questo mestiere tutto nasce dall’orecchio musicale, dalla capacità di cogliere e replicare l’intonazione che contraddistingue ogni voce – spiega Gianfranco -, poi occorre anche immedesimarsi ed entrare nella psicologia dei personaggi. Nel caso di Franco Califano si è trattato invece di un vero e proprio assorbimento viscerale. L’ho seguito per 22 anni, ho aperto i suoi concerti, è stato per me un amico e un confidente e mi considero suo figlioccio artistico (nel 2014 Butinar ha anche interpretato Califano nel film “Non escludo il ritorno”, di Stefano Calvagna, ndr)”.
Dei migliori colleghi imitatori Gianfranco ha particolare stima: “per me un fuoriclasse assoluto, un vero genio, è Massimo Lopez. Poi altri hanno delle loro specificità che li rendono unici: ad esempio Antonio Mezzancella imita i cantanti in una maniera incredibile, Max Tortora è fantastico con Alberto Sordi o con il Rugantino con la voce di Celentano. Artisti eccezionali sono anche Leonardo Fiaschi e Ubaldo Pantani”.
La comicità, insieme agli spettacoli di magia, saranno gli ingredienti che accompagneranno le cene e i dopocena estivi nella food court del primo piano del Maximo. “Conosco bene il centro commerciale, ci sono stato alcune volte – prosegue Gianfranco. Si tratta di luoghi in cui di solito si va quando lo decidono le donne ma a me piacciono i grandi numeri dei centri commerciali, la quantità di negozi e ristoranti, le tantissime persone che li frequentano, il pubblico così variegato quando capita di fare gli spettacoli. Certo, quando ti esibisci e le persone stanno cenando l’attenzione può calare ma sta all’artista portarle dalla sua parte. Con il pubblico è un po’ come il discorso sulla racchetta del tennista: non è la racchetta che fa la qualità del giocatore ma il braccio che la muove”.
Sarà anche un’estate di spettacoli in giro per l’Italia: “Sarò nei teatri con ‘Arte d’identità’, anche questo un one man show. Finalmente questa estate si preannuncia una ripartenza totale e non mi voglio fermare un attimo. Il 21 luglio porterò lo spettacolo al teatro romano di Ostia Antica, un luogo straordinario”. Per l’autunno, poi, tanti progetti e uno sopra a tutti: “Mi piacerebbe molto poter fare un programma tv in cui non sono solo il “guastafeste”, mi sento maturo per poter proporre un’idea di spettacolo in prima persona”.